domenica 6 novembre 2011

gatti elettrici e calo del desiderio. ma anche marmellate. tempo di lettura previsto 1'26"

Vi siete mai trovati, in quelle prime ore del mattino, fuori piove che Dio la manda, tutto il mondo è grigio, “E’ domenica, mò mi sto un altro poco a letto, tanto, che tengo da fare?”
Eh.
E se sotto alla coperta della nonna non siete soli, è capace anche che ci scappa, come dire, il moment o di libidine, di sollazzo.
Vi ci siete trovati, lo so, lo so che vi ci siete trovati.
Ma secondo me non vi è mai capitato che nel ‘momento culminante del finale travolgente’ una gatta impavida –la vostra gatta impavida  – decida di sgranocchiare un filo scoperto che mai avreste creduto essere elettrificato.
Mamma mia che paura. 

Violetta attaccata al cavo, la corrente tra i denti, tremava tutta: tre secondi in più e stasera si pasteggiava a coniglio alla cacciatora.
Ma siccome anche il Dio degli animali esiste –e con lui un audace giovanotto dal piglio tempestivo- adesso la gatta è fuori pericolo.
Salta, mangia, caga, si lamenta: tutto normale, insomma.
Dunque niente coniglio per cena ma soprattutto, SONO IN CREDITO DI UNA COPULA.
Perché se pensate che sia facile staccare un gatto dalla corrente -vabbè, con un po’ di allenamento può diventare un gioco da ragassi- non è altrettanto semplice ritrovare la concentrazione necessaria per la ginnastica del mattino.
Provare per credere.  
“Vabbè, a questo punto alziamoci, tanto che stiamo a fare ancora a letto?”
“Faccio un caffè.  Ah, c’è anche la marmellata di mandarini: vediamo com’è.”
Squisita.
Chi si loda si imbroda? E pazienza, quella veramente è buonissima.
Come l’ho fatta? Come l’ho fatta? Come l’ho fatta?
Massaia curiosa, consulta la rubrica “Prendilo per la gola (in tutti i sensi) “

1 kg clementine e/o mandarini
500 gr zucchero
1 busta di Fruttapec 2/1 (lo so, lo so, mia nonna sarebbe stata due ore a girare, ma io NO. E poi tanto non mi legge)
Una manciata di mandorle tritate
Un cucchiaio raso di cannella
Mezza tazzina di limoncello (ma se ce ne mettete di più è meglio, che a me non si sentiva proprio, eh)

Lavate i mandarini e spertosateli con uno stuzzicadenti. Metteteli a bagno in un recipiente avendo cura di cambiare l’acqua tre-quattro volte al giorno per un paio di giorni.
Dopo 48 ore di travasi siete pronte  per tagliuzzare i mandarini e se vi siete accattate il Fruttapec leggete da lì come procedere.
Comunque si mette tutto insieme: zucchero, pectina, frutta, mandorle, cannella.
E si gira. Uh, quanto si gira. Ma se la fate di domenica sintonizzatevi su  radio capital che trasmettono musica fighissima senza le genti che ci parlano sopra.
Ciao.