venerdì 11 novembre 2011

notti di spollichini andati. tempo di lettura previsto 2'14"

AVVERTENZE: questo post, ovemai  gli altri non lo fossero, è squisitamente autoreferenziale.
quindi lo capiranno assai poche genti. come se gli altri, poi
quindi,  senza troppe aspettative, buttateci un occhio e se non v’è dispiaciuto affatto, vogliatene bene a chi l’ha scritto, e anche un pochino a chi l’ha raccomodato. ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta.

ma veniamo al dunque:

notti di spollichini andati
ma anche non sono una signora.
perché pure se dice che dopo i diciotto anni siamo tutte signore, la banda dello spollichino no no no. sempre 29, fino all’ alzheimer . fino all’abbassamento totale della vista, alla canizie totale, ai linidor perfet care, all’artrite reumatoide deformante. anche fino all’algasiv. sempre 29.
che poi voglio dire, 29, oh.
come ogni piccola comunità che si rispetti, anche spollichiladia ha il suo manifesto futuribile di riferimento, esso è:
  1. noi vogliamo cantare l'amor del negrone, l'abitudine all'allegria e alla panchina.
  2. il coraggio, la nocella, la ribellione, sono elementi essenziali nella vita della milf.
  3. noi vogliamo esaltare l’indice aggressivo, l'insonnia febbrile, il conte dracula, il salto mortale, il principe ed il barone.
  4. noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova; la bellezza della cannuccia.
  5. noi vogliamo inneggiare all'uomo che indossa il turbante, la cui asta ideale attraversa la terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.
  6. bisogna che il barman si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare il numero di posti a sedere.
  7. non v'è più bellezza se non nel leggins animalier. nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro.
  8. noi vogliamo glorificare la guerra – ll’era rimanè ‘nfaccia ‘o muro - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei cuozzi, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della nonna.
  9. noi vogliamo distruggere i musei, le case editrici, gli enti promozionali per il turismo d'ogni specie, e combattere contro le spalline imbottite e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.
  10. noi (de)canteremo le grandi coppe strabordanti di crodini travestiti da superalcolici: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle vasche davanti alla tasca; canteremo il vibrante fervore notturno dei vicarielli e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche, i parcheggiatori ingordi, divoratori di serpi che fumano; sciachira e ledigaga, conti simili a ginnasti giganti che si allanzano audaci, indianini avventurosi che fiutano l'orizzonte, ventunenni dall'ampio petto, che scalpitano sui tacchi 12, come enormi cavalli d'acciaio imbrigliate di reti e il volo scivolante e giusto su provvidenziali basoli, il cui tonfo  garrisce al vento come una bandiera e raccoglie l’applauso della folla entusiasta.
        per saperne di più: manifesto del futurismo