domenica 8 gennaio 2012

il primo amore non si scorda mai. tempo di lettura previsto 53"

sei entrato nella mia vita una sera di novembre.
faceva freddo, c’era vento, era buio buio, mi pare fosse una notte senza luna.
sei sbucato fuori dal nulla, la tua sagoma imponente mi ha spaventato dapprima, poi incuriosito, infine stregato. ho apprezzato da subito le tue spalle forti, i tuoi capelli folti e grigi, la tua andatura certa.
ma soprattutto ho amato il tuo modo di guardarmi, languido e sicuro, paziente, rispettoso.
non avevi fretta di conoscermi, toccarmi, sentire il mio odore: ti bastava che i nostri occhi si incrociassero per essere felice, e in quell’attesa ho imparato ad amarti.
e ad aspettarti, ogni sera. appena calava il buio il mio naso andava per aria, perso a cercare il tuo corpo, decifrare il tuo passo, intuire i tuoi movimenti.
e tu puntuale, ogni sera, sei venuto a regalarmi attimi di gioia e struggimento. hai saputo essere paziente, rispettare i miei tempi, sopportare le mie intemperanze.
spesso sei stato accolto col sorriso e del cibo gustoso, preparato per rendere più piacevole la tua visita.
ero certa di poter dire che in quelle ore  ci fossimo amati. mi sembrava che volessimo le stesse cose, che immaginassimo un futuro insieme, passeggiate al chiaro di luna, baci, carezze languide.
e invece.
invece sei sparito. così, nel nulla. come tutti.
avrei dovuto ascoltare chi mi diceva che eri uguale a tutti gli altri maschi, una bestiaccia egoista, strafottente e irrispettosa, che si prende quello che vuole nel momento in cui lo vuole e  poi, quando si stufa, gira le spalle e se ne va, così, senza neanche salutare.
mi hai ferita. ferita ed umiliata: pensavo di piacerti, che volessi conoscermi un po’ meglio, che potessimo costruire qualcosa. ti sei divertito solo a sedurmi, maledetto narciso e adesso, adesso che io sono pronta per l’amore tu esci come un lampo dalla mia vita, così, senza neanche una spiegazione.
ho perso l’appetito, da giorni non mangio nulla. ho solo voglia di starmene chiusa in casa, al caldo, sul letto. nulla raccoglie la mia attenzione, nulla desta il mio interesse. ho solo bisogno di carezze e abbracci. ho bisogno di sentirmi amata, ho bisogno che qualcuno lodi le mie forme sinuose e acerbe, si perda nel velluto dei miei capelli, mi domi, mi stringa.
ho bisogno di capire che non mi sono sbagliata e che anche tu mi ami e allora ti chiamo, scruto il cielo, grido il tuo nome alla luna, ma tu non mi rispondi.
vaffanculo alfredo.

v.

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