martedì 31 dicembre 2013

bidet freddi e altri rimedi. tempo di lettura previsto 3'12"

tengo questo pulciosissimo blog da poco più di tre anni, il suo pubblico di lettori si attesta tra le ottanta e le cento unità e se il contatore delle visite corre come un treno lo devo a mia madre che si compiace di avere una figlia che pratica un italiano discreto, e legge e rilegge i miei post fino a tenerli a memoria. conosco quasi tutti i miei seguaci: amici, amici di amici, parenti. ma da qualche mese ho fatto un nuovo acquisto. un acquisto prezioso che anima la sezione dei commenti, una lettrice che si crogiola nell’insulto anonimo e in barba ad ogni regola di bon ton emette sentenze a suo dire inappellabili, contro me e contro terzi, illudendosi probabilmente di ferirmi in qualche modo. non sono mai stata una scheggia in matematica, ma due più due fa sempre quattro e sono risalita facilmente all’identità della mia accanita follower.
e’ una donna brutta, di quelle che devi definire ‘un tipo’ per immaginartele sessualmente attive. è piccola di statura, è piccola di cuore. ha i denti marci e storti, i capelli unticci, è sciatta, trascurata, le unghie nere, e ha riposto le gioie della sua vita in un povero cane che le fa da figlio, avendo ella superato i quarant’anni senza averne avuto uno. forse è per questo che è così cattiva, perché la vita le ha fatto collezionare solo fallimenti. e per questo non posso che averne compassione.
c’è un flm bellissimo in cui spencer tracy viene accusato di avere il cuore avvizzito come una prugna. e io me lo immagino proprio così il cuore di questa piccola signora: avvizzito, grigio come è grigia la sua pelle, stanco e pesante per tutto il rancore che ella stessa vi coltiva con cura.
ma non è solo avvizzito, è anche ottenebrato e sordo. perché è un cuore che non vede e che non sente l’altro, ma parte a testa bassa per difendere una posizione, una parte, un uomo piccolo come lei, e non conosce ragione, confronto o contraddittorio, ma solo un fondamentalismo cieco, sperando forse, praticandolo, di rafforzarsi in un’identità altrimenti meschina.
ai miei occhi non fa molta presa, devo dire, ma forse al club dei vili di cui fa parte -e di cui ho il privilegio di conoscere altri membri- questa donnetta che senza metterci la faccia (e vi assicuro, è solo un bene che non la vediate) parte a testa bassa e insulta una donna ferita e abbandonata deve sembrare un grande eroe.
io conduco un’esistenza sovraesposta, faccio un sacco di errori, inciampo in mille persone sbagliate, è talmente facile puntarmi il dito contro. ma prima di essere una donna che fa tanti pasticci, sono una donna. e quello che più mi delude in tutta questa faccenda, è constatare quanto pur di aggrapparsi ad un paio di calzoni sdruciti una donna possa fare, è il venire meno di quel principio di solidarietà femminile in cui fortemente credo e che ho il piacere di praticare e vedere praticato quotidianamente.
nessuna donna incinta (neanche la peggiore delle mignotte) merita di essere abbandonata, così come a nessuna donna, a nessun essere umano, si rinfaccia l’impossibilità di concepire dei figli.
per questo sei brutta amica mia, perché pur di essere cattiva con me non guardi in faccia a nessuno, come se insultarmi ti facesse migliore, ti gonfiasse di orgoglio, come se il mio abbandono ti rendesse fiera. e invece resti piccola piccola, sola, col tuo povero cane, le tue unghie sporche e non riesci neanche a brillare di una pallida luce riflessa.

mentre scrivo mi diverto a pensare a quale sarà la tua reazione: stanata sparirai per la vergogna oppure continuerai ad agitare nel vuoto le tue stupide braccia? sono pronta a leggere la sequela di insulti che la tua squallida penna vorrà riservarmi. pronta e curiosa di vedere quanta bassezza l’animo umano può raggiungere, anche se nell’ultimo anno una vaga idea me la sono pur fatta. per converso non credo che patirei la tua mancanza nel caso sparissi, ipotesi che, detto tra noi, ti potrebbe solo rendere merito. ho scelto di dedicare a te l’ultimo post di questo anno -un anno doloroso e difficile per tanti versi, ma pieno di sorrisi e di speranza per altri- sperando di lasciarti confinata nell’immondo pattume, l’unico posto dove puoi essere finalmente regina.

6 commenti:

  1. Non avrei speso tempo e parole per coste, giã condannata a vivere con se stessa fino alla morte. Ma tu sei generosa, bella e luminosa e mamma felice, circondata da amore e rispetto. Non è da tutti e ad alcuni fa tanta rabbia.

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  2. non volevo che pensasse di giocare ancora al piccolo 007.

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  3. Ma fregatene, tu sei di un altro pianeta.

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  4. NN TI QURAR DI LORO MA GUARDA E : SBORA. F.TO BARTOLO CHITI

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  5. Ciao, non ci conosciamo (almeno non di persona), ma vorrei dirti che sei un MITO! Brava Sarah, fregatene di tutti e soprattutto degli omuncoli, che ahimè, anche io ho frequentato…
    Abbracci.
    S.

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  6. omuncoli e donnette, omuncoli e donnette.

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